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Come gestire e migliorare il proprio orto

SETTEMBRE: I LAVORI DA FARE NELL'ORTO

23 Settembre 2014 -

I lavori da fare nell'orto a settembre, una guida pratica per conoscere tutte le esigenze del tuo orto nel periodo pre-autunnale.

Articolo tratto da Tratto da "Giardini e Ambienti" 

LA SINTESI DEI LAVORI DI SETTEMBREortaggi.png

1. distribuire concimi in copertura con moderazione,
2. eliminare i residui di vegetazione in modo selettivo,
3. verificare la stabilità dei tutori e rincalzare le piante,
4. riprendere con forza la lotta alle erbe infestanti,
5. raccogliere ogni giorno i frutti dell’orto,
6. raccogliere e conservare per l’inverno i prodotti in eccedenza,
7. imbiancare: sedano, finocchio, asparago, porro,
8. eliminare dal terreno piante che hanno terminato il ciclo,
9. irrigare spesso, ma con moderazione,
10. seminare valerianella e rucola, ravanelli, spinaci, prezzemolo, radicchi e lattuga,
11. trapiantare radicchi, finocchio e porro per raccoglierli a primavera.

DETTAGLIO LAVORI

Settembre è il gran mese, l’estate è al termine, ma i raccolti sono più abbondanti che mai: è il trionfo prima del declino invernale. In questo periodo di gran produzione è bene non limitarsi ai raccolti, le nostre cure si tradurranno in maggiori e migliori frutti e allungheranno la stagione produttiva, ammesso che le condizioni climatiche lo permettano.
La concimazione delle colture in produzione non dove essere sospesa, come spesso accade quando la stagione volge al termine: potrebbe sembrare uno spreco, ma assicurare un ricco apporto nutritivo fino al momento è una delle strategie che consentono di allungare il ciclo vegetativo della pianta.

PROGRAMMAZIONE

Questo mese è importante per iniziare a tirare le somme. Come tutti i bravi orticoltori, dovremmo avere tenuto costantemente aggiornato il nostro quaderno di campagna. Dalle annotazioni: date di semina, varietà impiegate, trattamenti, operazioni colturali, raccolti, dovremmo essere in grado di trarre utili indicazioni per l’anno venturo, anche sul dimensionamento delle varie aiuole. Annoteremo con cura le quantità prodotte, non tanto nel senso di un’accurata quantificazione in peso, quanto piuttosto nel rapporto con le esigenze familiari.
Consideriamo anche la nostra capacità, disponibilità e propensione a trasformare i prodotti dell’orto in salse, conserve e surgelati. Sapremo così che, quasi inevitabilmente, dovremo ridurre la superficie per le verdure da foglia a favore di una loro più ciclica risemina.

SEMINA

Nel mese di settembre si continuano a seminare le verdure da taglio, come radicchio, rucola, valerianella, spinaci, lattuga, prezzemolo, che nei prossimi mesi riforniranno la tavola, e se il clima e l’altitudine lo permettono, anche ravanelli, carote e rape.
In semenzaio mettiamo i semi di cipolla bianca, in alternativa si possono seminare nei contenitori prestampati a vani seriali che presentano diversi vantaggi: sono molto comodi, consentono di calibrare il numero esatto di sementi per buca senza rischiare di ottenere pianticelle troppo fitte, si trasportano agevolmente, richiedono meno terreno, facilitano il successivo diradamento.

Spinaci

In molte parti del nostro paese sarebbe possibile continuare a coltivare effettuando semine di verdure a ciclo breve non esigenti in fatto di calore, ma spesso non si tenta nemmeno.
Proviamo allora gli spinaci. Con un po’ di fortuna e cure adeguate potremo raccoglierli prima del gelo. Utilizziamo le aiuole lasciate libere da colture ben concimate senza interrare letame o altro fertilizzante. Affiniamo bene il terreno e seminiamo a file, o a spaglio il seme mescolato a sabbia per migliorare l’uniformità.
Manteniamo il terreno fresco con irrigazioni moderate, ma frequenti. Eliminiamo le malerbe fino a quando la vegetazione non ricopre il terreno.

TRAPIANTO

Si trapiantano finocchi, porro, cavoli e cicoria. Anche i vari radicchi da raccogliere (da non confondersi con quelli da taglio) si trapiantano con un sesto base di 30 centimetri tanto sulla fila che fra le file.

LAVORI PERIODICI

La cimatura consente di concentrare le energie nell’ingrossamento e nella maturazione dei frutti già compiuti, essa arresta lo sviluppo delle piante, non permettendo loro di formare nuovi palchi di vegetazione e nuovi frutti. A fine estate è necessario eliminare i fiori ancora presenti sui pomodori, cimando le piante ed i rami laterali.
Quando si annaffia, bagnare sempre al piede, specie adesso che un eccesso d’umidità favorisce, più di prima, il proliferare batteri e funghi.
Più la stagione avanza e più conviene raccogliere i frutti a maturazione senza attendere, sacrificando quelli troppo piccoli o imperfetti che sottraggono nutrimento a quelli già quasi maturi.
Per i pomodori, ad esempio, la tecnica di spogliare le piante, privandole della maggior parte delle foglie, consente di sfruttare al meglio l’irraggiamento solare per completare la maturazione dei frutti e contrasta la comparsa di malattie fungine che possono causare la perdita degli ultimi raccolti.

Imbianchimento di cardi e sedani

A partire dal mese di settembre si può iniziare l’imbianchimento del sedano e dei cardi. In giornate asciutte e soleggiate, dopo aver verificato che l’interno dei cespi non abbia raccolto acqua, e dopo aver eliminato eventuali parti secche o marcescenti, si racchiudono i cespi ben stretti e si avvolgono con materiale plastico scuro, paglia o carta da giornale (lo spessore consigliato è quello di un quotidiano intero con il dorso posto in alto così da assorbire meno acqua), infine si legano con corda o rafia, stretti, ma non strozzati.
Per le piante cresciute in fila può essere opportuno anche rincalzare il terreno attorno alle piante e comprimerlo un poco affinché divenga impermeabile. Le foglie terminali devono sempre restare libere per poter continuare a svolgere la funzione di fotosintesi clorofilliana e nutrire la pianta.
Dopo 40 giorni il prodotto è pronto: bianco, saporito e croccante.

Via i residui vegetali

All’esaurirsi delle colture, eliminiamo i residui vegetali, aerei e sotterranei, ponendo particolare attenzione a separare quelli marcescenti, attaccati da insetti o parassiti, deformati, o colpiti da sospetta virosi che quindi non possono essere introdotti nella compostiera, ma allontanati o bruciati.

Tutori

Verificare i tutori passando in modo sistematico da un palo all’altro per verificarne la tenuta. Dal momento della posa dei tutori sono trascorsi diversi mesi e le giovani piantine sono diventate imponenti masse di vegetazione cariche di frutti e capaci di “far vela” sotto l’azione del vento o della pioggia battente. Il terreno, per le continue lavorazioni o per la diversa umidità, può essersi allentato e non applicare più quella presa iniziale che sembrava offrirci garanzie bastanti.
Se sopraggiunge un evento atmosferico di forte intensità, è il disastro: le canne di bambù, insieme alle piante ad esse legate, si riversano sul terreno o si inclinano fortemente, i fusti si spezzano, o si sfibrano, i frutti nell’urto cadono o comunque si danneggiano. Eccoci allora correre ai ripari con la forza delle braccia o con un martello di gomma per affondare di nuovo i pali nel terreno.
Anche se può sembrare tempo perso e ci sono operazioni più urgenti da compiere, un’ispezione periodica della stabilità dei tutori e delle strutture di sostegno è sempre auspicabile.

Zucche ornamentali

Le zucche ornamentali se hanno concluso il loro ciclo vegetativo devono essere raccolte, staccate dalla pianta ormai secca, per evitare una loro prolungata permanenza sul terreno umido o sui sostegni, esposte alla pioggia e alla guazza notturna. Ricordiamo, al momento del taglio, di lasciare un lungo picciolo che accorceremo successivamente a nostro piacere quando il processo d’essiccazione sarà completato con successo. Non introduciamole subito in casa o in cantina, ma  poniamole all’aperto sotto un portico soleggiato e arieggiato.

DISERBO

Tutto cresce meno, ma non le erbacce! Il clima più fresco e le maggiori precipitazioni ripristinano le condizioni ideali per la crescita delle malerbe. In collina e in montagna la coltivazione dell’orto è ormai alla fine, ma non è fatica sprecata continuare il diserbo. Molte erbacce sono ancora in grado di crescere, di salire a seme e anche di riprodursi, presentandosi a primavera ancora più invasive.

Perché la lotta alle malerbe

1. sottraggono acqua e nutrienti alle colture
2. competono per lo spazio con gli ortaggi
3. crescono più rapidamente delle colture ombreggiandole
4. estendono le loro radici nel terreno in modo capillare rendendo problematico lo sradicamento per il rischio di danneggiare anche le radici degli ortaggi
5. danno riparo e rifugio a insetti, parassiti e limacce

Metodi

Escludendo l’impiego di diserbanti totali, o selettivi, per assicurare una salubrità al di sopra di ogni sospetto agli ortaggi che finiranno sulla nostra tavola, non resta che operare scegliendo tra i diversi medodi:

1. sfalciare i camminamenti e le aiuole già libere in attesa delle lavorazioni profonde, metodo rapido, ma di scarsa efficacia,
2. sarchiare con zappe leggere, metodo rapido che richiede precisione, perché occorre dosare lo sforzo e non agire in profondità per non danneggiare le radici degli ortaggi, è però inefficace contro le erbacce perenni,
3. diserbare manualmente con guanti e attrezzo estirpatore, metodo lungo e faticoso, ma più efficace e selettivo, perché elimina in modo definitivo le piante in vegetazione

IRRIGAZIONE

Acqua, con moderazione, ma sempre acqua acqua.jpg

Nonostante gli sforzi per mantenere il terreno nelle migliori condizioni, l’estate porta spesso ad un impoverimento idrico e ad un peggioramento della capacità di assorbimento. I terreni sottoposti a carenza, specie se di natura argillosa, formano crepe lungo le quali l’acqua percola rapidamente in profondità, senza bagnare la terra.
Questo è aggravato dai temporali che causano ruscellamento superficiale, in particolare se il terreno non è stato zappato e quindi non è stata rotta la crosta che si è formata col tempo e il calpestio.
Bagniamo ogni giorno con regolarità, localizzando gli interventi ed evitando l’irrigazione a pioggia che in questa stagione aumenta l’umidità all’interno della massa vegetale favorendo la moltiplicazione di insetti e parassiti.
Per capire quanto il terreno sia in realtà bagnato, occorre fare con la vanga di tanto in tanto un saggio alla profondità di 20 centimetri, e verificare come si comporta la terra all’atto dello scavo: se il terreno sgrana e non tiene la zolla non è sufficientemente umida.

CONCIMAZIONE

Le piante di ortaggi sfruttano il terreno a fondo e quindi per mantenerle vitali e produttive serve un’adeguata somministrazione di fertilizzante in fase di copertura.

Concimazioni di copertura
La concimazione che si fa in questo periodo per sostenere la produzione è quella di copertura. I concimi granulari a cessione più o meno ritardata che si spargono sul terreno, o si interrano con una leggera erpicatura, sono i prodotti più indicati, inoltre evitano la fatica di dover sciogliere un fertilizzante liquido in un contenitore per poi distribuirlo. E’ importante seguire sempre con attenzione le istruzioni sull’etichetta dei prodotti, generalmente espresse in grammi per metro quadrato di superficie da trattare e, comunque conviene restare sempre al di sotto dei quantitativi indicati e mai al di sopra. Un eccesso di concimi in questa fase, in particolar modo quelli ricchi in azoto, può avere delle controindicazioni: un indesiderato accumulo di nitrati negli ortaggi da foglia e una maggior sensibilità all’azione delle basse temperature per le piante che dovranno affrontare l’inverno.

DIFESA

Nel mese di settembre sono tanti i nemici da combattere.

La peronospora del pomodoro, favorita da pioggia ed umidità, si tratta con SAVER da somministrare con due o tre trattamenti a seconda della gravità del problema, con applicazione fogliare e radicale.
La cimice verde, che rende immangiabili i pomodori con le sue punture, è da trattare con STRIKER, da somministrare con due o tre trattamenti a seconda della gravità del problema, con applicazione fogliare e radicale.

Lumache

Con il ritorno delle precipitazioni e di temperature più fresche tornano chiocciole e limacce. Attratte dai tessuti vegetali giovani e teneri, notte dopo notte, possono arrecare danni considerevoli. La loro presenza si riconosce dalle caratteristiche “brucature” al centro della foglia provocate dalla radula, la lingua dotata di dentelli cornei, che funziona come una raspa da legno.

RACCOLTA

Pomodori e zucchini rappresentano spesso il fulcro degli orti familiari. Per gli zucchini la produzione cessa in modo repentino accompagnata da un improvviso decadimento delle condizioni generali della pianta, per i pomodori invece il declino è più graduale e si può riuscire a portare a termine la produzione in corso senza dover gettare tutto.
Pomodori e zucchini invecchiano precocemente se sottoposti a ripetuti stress idrici, come periodi di siccità alternati a grandi bagnature che saturano il terreno.

Ultimi pomodori

All’inizio del mese di settembre negli orti familiari si raccolgono i pomodori più gustosi: la radiazione solare è ancora soddisfacente, le piante hanno raggiunto il pieno sviluppo vegetativo e non sono ancora entrate nella fase declinante. L’ideale è il consumo immediato dei pomodori, ma si possono anche conservare, o trasformarli, anche se la preparazione delle tradizionali conserve o dei pelati è giustificata solo da un discreto quantitativo di prodotto.
L’apporto idrico mirato deve essere ancora sostenuto data l’abbondante vegetazione e se vogliamo prolungare la raccolta per tutto il mese successivo, all’inizio di settembre dovremo effettuare ancora una concimazione in copertura con TRICHIO, che apporta nutrimento alle nostre piante, da somministare miscelandolo nel terreno al momento della preparazione dell'orto.
Verifichiamo la stabilità dei tutori e le legature perché è nella parte finale della stagione, quando ormai si considera di aver raggiunto i risultati cercati, che si commette l’errore di tralasciare questi accorgimenti.

Raccolta dei pomodori

Raccogliere un pomodoro spiccandolo dal ramo con le mani ed addentarlo è una soddisfazione senza pari, ma non è il giusto modo di raccogliere i frutti se non si vuole danneggiare la pianta. Dobbiamo limitare al massimo le ferite, anche accidentali, soprattutto in un periodo dell’anno dove le condizioni ambientali possono favorire il proliferare degli agenti patogeni.
Se ci sono difficoltà a separare il frutto dal ramo, impieghiamo un paio di forbici o un coltellino dalla lama ben affilata, sempre utile da avere in tasca quando si lavora nell’orto. Questo vale anche per zucchini, peperoni, cetrioli, melanzane e altri.
La raccolta deve sempre essere compiuta a piena maturazione perché, anche se questo ci obbliga a tempi rapidi nel consumo, permette di gustare un prodotto dal sapore completo e al massimo delle suo valore nutrizionale, soprattutto in contenuti vitaminici e zuccheri. Prodotti troppo maturi possono solo essere destinati alla cottura e non al consumo fresco.

Raccolta di aromatiche
Alla fine di settembre nell’angolo delle aromatiche è giunto il momento di raccogliere per costituire provviste, surgelate, essiccate, o in olio, per l’inverno.

Cren
La prima pianta da raccogliere, per i tempi di essiccazione più lunghi, è il cren (Armoracia rusticana). Coltura poco diffusa, localizzata nel nord est, merita certo di essere ospitata in tutti gli orti per il bel fogliame decorativo e la produzione di grosse radici dal sapore piccante, ideale per accompagnare la carne. Il cren cresce a macchie e dovrà essere estirpato completo di radice, con l’aiuto di una vanga. Tolto dal terreno viene privato del colletto, così da separare le foglie e 4-5 centimetri di radice. Questa porzione, dopo che siano state accorciate le lunghe foglie, può essere rimessa nel terreno per creare nuovi cespugli. La radice deve essere lavata e privata della parte esterna, infine per essere conservata, deve essere tagliata a fette non più spesse di 1 cm. Si essicca al sole, ritirandola di sera, e si pone in sacchetti di carta o in vasi di vetro dal coperchio forato, sempre al riparo della luce.

Menta
La menta, dopo il raccolto estivo, avrà ripreso a vegetare e i suoi steli ora potranno essere cimati ad un’altezza di 10 centimetri. Poi si essiccano all’ombra di un portico ben ventilato, infine si staccano le foglie solo prima della raccolta.  menta.png

Melissa
Per la melissa si procede nello stesso modo, avendo cura di riservarle l’angolo più fresco del portico, perché è più sensibile alle temperature elevate, che ne riducono il contenuto in oli essenziali.

Rabarbaro e altre
Anche rabarbaro, salvia, rosmarino, origano, maggiorana, dragoncello e finocchio cavallo, sono pronti per essere raccolti.

Girasoli nell’orto
Se nella primavera scorsa, su un lato dell’orto, abbiamo seminato una fila di girasoli ora possiamo raccogliere i semi e impiegarli in insalate o nella produzione di pani e focacce. La presenza del girasole rende l’orto più bello, le piantine non sottraggono terreno alle colture, crescono veloci e senza problemi. Necessitano soltanto di essere annaffiate e legate ad un robusto e lungo tutore che le sostenga, specie in questa stagione che il capolino è pesante per il carico di semi e si tronca con maggiore facilità. Oltre alla bella e prolungata fioritura i girasoli richiamano nell’orto e nel giardino uccelli granivori, come le cince, che allieterà nei lunghi mesi invernali.

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