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Capitolo 4

Orto sinergico: irrigazione e pacciamatura

7 Maggio 2018 -

La primavera è inoltrata e adesso il nostro orto sinergico avrà nuove esigenze: l'irrigazione e la pacciamatura. La nostra guida vi illustrerà le tecniche più semplici e migliori per ottenere un terreno ben idratato e soprattutto come proteggerlo dalle infestanti, preparandolo, sostanzialmente, anche alla futura stagione!

L'irrigazione
Nell’orto sinergico il metodo migliore di irrigazione è il sistema goccia a goccia usando tubi di polietilene da 12 a 16 mm di diametro, fissati permanentemente al suolo con filo di ferro grosso piegato ad U, sotto lo strato di pacciamatura, sulla sommità del bancale.
Nei tubi si fanno buchi di 1,5 - 2 mm di diametro ogni 20-30 cm, con una pinza foratubi o con un chiodo fissato su un legno e arroventato sulla fiamma di una candela.
Il sistema goccia a goccia consente di risparmiare acqua ed evitare i problemi conseguenti alla bagnatura della parte aerea delle piante. Nel caso di tubi molto lunghi e/o in orti estesi oltre 100 m2

È consigliabile inserire nei fori appositi gocciolatori che garantiscono una distribuzione dell’acqua più uniforme. Esistono gocciolatori di varie portate (2-4-8 litri/ora) da scegliere in relazione alle dimensioni dell’orto e alla portata idrica disponibile. A monte del sistema di irrigazione è opportuno collocare un filtro per prevenire l’ostruzione dei fori, soprattutto se l’acqua contiene impurità e sedimenti. Il filtro è particolarmente necessario se si installano i gocciolatori. Il filtro può non essere necessario se si usa un serbatoio in cui l’acqua può decantare e assumere la temperatura dell’ambiente.
Per la definizione delle caratteristiche dell’impianto di irrigazione in relazione alla portata dell’acqua, alla superficie dell’orto e ai dislivelli presenti è bene consultare un esperto.

La pacciamatura
La pacciamatura dei bancali costituisce uno degli elementi fondamentali dell’orto sinergico.
La pacciamatura è un sostituto artificiale del manto di foglie ed erbe che copre i terreni allo stato naturale ed ha la funzione di:
- proteggere il suolo dal compattamento e dal dilavamento per opera della pioggia e del vento (o di un’irrigazione non idonea) e dall’azione eccessiva del sole
- ridurre la perdita di umidità permettendo di risparmiare sull’irrigazione
- facilitare la colonizzazione e lo sviluppo di lombrichi, della microfauna in generale e di microrganismi nello strato superficiale del terreno
- proteggere dal gelo le poche specie d’ortaggi che sopravvivono al freddo
- controllare la diffusione di specie indesiderate.

In primavera occorre “aprire” la pacciamatura soltanto negli spazi dove si procederà alla semina o ai trapianti e ciò si farà uno o due giorni prima, in modo che il suolo possa scaldarsi e usufruire dei raggi del sole.
Successivamente la pacciamatura sarà tenuta rada e ben arieggiata finché le piantine non saranno cresciute. Solo quando il calore estivo avrà scaldato il terreno, si intensificherà la pacciamatura con un buono strato che lo proteggerà dal sole cocente, dall’evaporazione e dalla siccità.
In autunno il processo di degrado della pacciamatura accelera ed essa si integrerà nel terreno costituendo un compost di superficie. Nel frattempo i residui aerei delle piante non raccolti, andranno ad aumentare il manto pacciamante per l’inverno.
La pacciamatura deve essere biodegradabile poiché degradandosi si trasforma in compost. La cellulosa della paglia (da coltivazione biologica) è eccellente perché permette lo sviluppo di miceli e di batteri benefici per la coltivazione degli ortaggi . Ma sono anche utilizzabili altri materiali quali foglie (escludendo gli aghi delle conifere), residui vegetali di altre piante erbacee (senza semi), residui di potatura triturati, lana di
pecora, segatura, cartone per alimenti, ...
Anche i passaggi, vanno coperti con la pacciamatura per evitare ai bancali di perdere umidità dalle sponde. Inoltre se lo strato di pacciamatura nei passaggi è spesso non crescono piante spontanee e si evita l’imbrattamento delle calzature in ogni stagione.

Vivete in siti e periodi particolarmente ventosi? Allora per voi sarà opportuno bagnare la paglia appena messa per impedire che voli via!

 

 

 

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