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Capitolo 6

Orto Sinergico: il segreto è nell'aiuto degli animali

27 Giugno 2018 -

l principio anima di un orto sinergico è vivere senza distruggere. Ecco perchè per il controllo degli animali molesti è bene imparare ad attuare strategie di controllo naturale tra cui quelle di creazione e conservazione di condizioni ambientali favorevoli per le specie animali che effettuano un controllo naturale delle cosiddette specie dannose per l'uomo e per le piante.

Ecco chi sono gli amici animali dell'orto!

Il principio anima di un orto sinergico è vivere senza distruggere.  In altre parole, un orto sinergico non prevede l’utilizzo di sostanze chimiche di sintesi quali erbicidi e pesticidi che causano squilibri nelle comunità animali e vegetali .
Pertanto, per il controllo degli animali molesti per l’uomo e per le colture si attuano strategie di controllo naturale tra cui quelle di creazione e conservazione di condizioni ambientali favorevoli per le specie animali che effettuano un controllo naturale delle cosiddette specie dannose.

Il Riccio è un piccolo mammifero, attivo dal crepuscolo all’alba, che si alimenta principalmente di invertebrati tra cui lumache, bruchi e altre larve di insetti, coleotteri che ricerca tra la vegetazione erbacea.
La specie risente molto negativamente dell’uso di pesticidi in agricoltura, delle collisioni con veicoli lungo le strade e della scarsità di ambienti idonei al rifugio e alla riproduzione (es. zone con densa vegetazione erbacea, ramaglie e foglie).

I Chirotteri, detti anche pipistrelli, sono gli unici mammiferi volanti. Sono molto longevi: vivono oltre 10-30 anni.  Le loro popolazioni sono in forte calo e sono protetti da un gran numero di norme nazionali e internazionali Tutte le specie si nutrono ogni notte di un grande numero di insetti generalmente di piccole dimensioni (un solo pipistrello può catturare alcune migliaia di insetti ogni notte!).
L’importanza sotto il profilo ecologico e conservazionistico dei chirotteri sfugge alla maggior parte delle persone che su questi animali notturni proietta ancora ancestrali paure e becere credenze e superstizioni . Per favorire la presenza dei chirotteri occorre che vi siano nicchie, fessure e cavità che questi animali possono utilizzare per il rifugio e la sosta durante il giorno. La mancanza di queste condizioni rappresenta attualmente, insieme all’uso di insetticidi, il principale fattore limitante la presenza dei chirotteri nel nostro territorio.

Per molti uccelli, soprattutto quelli insettivori e quelli che si nutrono di topi, ratti e arvicole e pertanto utili per l’agricoltura, la fonte primaria di siti adatti per la nidificazione è costituita da alberi con cavità: in un solo grande albero si possono trovare diverse specie di uccelli che si riproducono e vi trovano rifugio.
La presenza di cavità grandi e piccoli negli alberi è quindi di fondamentale importanza per il mantenimento della biodiversità.
Molti credono che pressoché tutti gli uccelli costruiscano il loro nido alla biforcazione di un ramo di un albero, in una siepe fitta, a terra, in un argine o sopra la sporgenza di una parete rocciosa. Ma ciò non è vero e, anzi, la maggior parte delle specie ecologicamente più esigenti (uccelli insettivori e gran parte dei rapaci notturni) necessitano per la nidificazione di cavità create in precedenza dai picchi o formatesi nel legno di alberi vetusti in seguito all’azione, spesso combinata, di insetti, di agenti meteorici (pioggia e vento), di potature e conseguente lesione e decomposizione del legno stesso. Solo poche specie tra quelle adattatesi a nidificare nelle cavità, sono state in grado negli ultimi secoli di “colonizzare” le cavità artificiali create direttamente o indirettamente dall’uomo con i suoi edifici (muri, sottotetti etc.) e con vari tipi di manufatti (lampioni stradali, cassette delle lettere, cataste di legna). Invece per la maggior parte degli uccelli insettivori la fonte primaria di siti adatti per la nidificazione continua ad essere gli alberi con cavità.

Anche alcune specie di anfibi come Rospo comune e Rospo smeraldino sono formidabili divoratori di lumache ed altri invertebrati che catturano di notte. Purtroppo queste specie come la maggior parte degli altri anfibi sono in forte rarefazione.

Lo stesso avviene anche per alcune specie di rettili come Ramarro, Lucertola campestre e Lucertola muraiola che si alimentano di insetti durante le ore diurne e per il Biacco, serpente che caccia topi, arvicole e ratti.
Tra gli invertebrati numerose specie di ragni e di insetti predatori sono divenuti molto rari a causa della semplificazione ecologica degli ambienti agricoli e dell’uso di pesticidi.
 

Cosa possiamo far quindi per favorire la presenza delle suddette specie nell’orto sinergico e nelle sue vicinanze? 
Lo scopriremo nel prossimo operativo capitolo.

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